Cos’è il Personal Branding? A chi serve e perché? E soprattutto, come fare Personal Branding? Cerchi la risposta ad almeno una di queste domande? Leggi questo articolo!
Personal Branding: il significato
Con il termine Personal Branding s'intende la creazione un’immagine strategica di sé come professionista, coerente sia nel mondo online che offline, per promuoversi e differenziarsi per le proprie competenze e unicità.
Il Personal Branding si basa sull’insieme di valori che appartengono al professionista. Questi valori vengono comunicati strategicamente al target tramite un'identità visiva e verbale ben definite. In questo modo, il professionista si ritaglia un posto nella mente delle persone, ovvero il posizionamento, e ottiene la loro fiducia.
Tutto ciò aumenta le opportunità di essere scelti dai potenziali clienti rispetto ai propri competitor.
In passato, era diffusa l’idea che la creazione del Personal Brand fosse materia esclusiva di aziende, di prodotti e servizi. In realtà, definire la propria ‘marca personale’ è fondamentale anche -e soprattutto - per un professionista che tramite essa può esprimere la propria autenticità e riuscire a differenziarsi dai competitor.
Detto ciò, come si costruisce un Personal Brand autentico ed efficace?
Come definire il Personal Brand
La risposta è semplice, il processo un po’ meno. Contattare un esperto web marketing consente di rendere il percorso più stimolante ed efficace.
La realizzazione del tuo Personal Brand si compirà attraverso un percorso di 6 step che ti aiuteranno a definire chi sei e cosa offri, esprimendoti sia sul piano visivo che verbale, delineando le caratteristiche del tuo target e, infine, comunicando in modo coerente.
Ma ora basta con i paroloni. Andiamo al sodo!
Personal branding: come ci si differenzia dai competitor?
Step 1 - Personal branding: definire i propri valori
Il primo obiettivo è quello di capire chi sei e cosa offri davvero. Devi indagare su ciò che ti rende speciale, ovvero l'insieme di valori e di peculiarità che ci contraddistinguono, sul piano personale e professionale. Poniti alcune domande:
Cosa sai fare meglio?
Quali sono i benefici che offri al tuo cliente?
Quali sono i tuoi valori fondamentali nella vita e nel lavoro?
Soltanto così potrai definire la tua autenticità, differenziarti ed emergere dalla folla.
Del resto, fare Personal Branding non è costruire una maschera, ma definire i tratti della propria persona fatta di passioni, desideri, paure, esperienze e competenze. È impossibile fingere a lungo di essere chi non si è. Prima o poi, tutti ci riveliamo per quel che siamo.
L’autenticità sta alla base del Personal Branding.
Prova a metterti nei panni del cliente: ti fideresti mai di una persona che finge? Noi tutti tendiamo a riporre fiducia nelle persone che si rivelano umane e con cui possiamo stringere relazioni autentiche!
Normalmente, in questa fase di riflessione, l’analisi SWOT è di grande aiuto.
In questa fase, prendi un foglio e scrivi i tuoi punti di forza, di debolezza, i rischi e le opportunità del tuo branding. Annotare questi quattro punti ti servirà a individuare quel che ti rende la tua professionalità unica, autentica e riconoscibile.
Ma non è finita qua, perché ci sono altri due elementi che devi avere chiari: la Mission e la Vision.
La mission è il motivo per cui esisti come professionista che offre un prodotto o servizio. È la ragione che detta le tue scelte o per cui sceglierai di adottare alcune strategie nel breve periodo. Per questo, la mission ha una connotazione operativa, orientata all’azione.
La vision è il tuo sogno ambizioso, talvolta utopico, che vorresti realizzare. A differenza della mission, la vision fornisce le linee guida per gli obiettivi a lungo termine.
Facciamo un esempio concreto per capire meglio.
Personal branding, esempio
Veronica è un’artigiana del gusto: nel suo laboratorio crea dei deliziosi dolci senza glutine per la colazione dei celiaci e non solo. Ha messo su una piccola caffetteria dove le persone celiache e i loro amici possono condividere le sue dolci colazioni. Vediamo come potrebbe svolgere questo primo step, dopo aver analizzato il proprio target.
Veronica scrive:
Mission:
La mia missione di garantire ai celiaci di poter consumare serenamente una colazione fuori casa, in cui si sentano inclusi e liberi dalla paura delle contaminazioni da glutine. Voglio offrire ai celiaci e i loro parenti e amici un posto dove poter condividere un’esperienza serena e gradevole.
Vision:
Il mio sogno ambizioso è quello di contribuire sempre di più alla creazione di un mondo in cui le persone che soffrono di celiachia possano sentirsi finalmente incluse, possano trovare alimenti adatti alla loro dieta priva di glutine, per vivere esperienze fuori casa come qualunque altro consumatore.
Step 2 - Personal Branding: definire l’identità visiva
Lo sappiamo bene: la prima impressione è quella che conta, specialmente sul web. Gli elementi visivi parlano in modo più diretto al nostro inconscio. L’armonia tra le forme, i colori e i caratteri tipografici ha un impatto sulla nostra percezione delle cose e aiuta a trasmettere meglio qualcosa di noi.
Se vuoi costruire un Personal Brand dovrai personalizzare:
• il logo;
• il font;
• la palette di colori.
Per esempio, personalizzando il tuo biglietto da visita, la carta intestata, distribuendo ai clienti penne o bag con il tuo nome e logo stampato, o ancora, bollini adesivi da applicare ai prodotti che consegni o produci a mano.
L’ideale è farsi affiancare da un graphic designer che possa analizzare e modellare la tua identità visiva.
Per esempio, Veronica, la ‘pasticcera inclusiva’, potrebbe scegliere di farsi ispirare e creare una palette che sia un mix armonioso fra i colori che la rappresentano e quelli che richiamano il tipo di prodotto che offre.
Step 3 - Personal Branding: definire l’identità verbale
Per identità verbale si intende l’insieme di elementi verbali attraverso i quali comunichiamo. Le parole che utilizziamo, lo stile, il livello di formalità aiutano a trasmettere la personalità da professionista. Tra questi elementi ci sono:
• il nome o nickname per il professionista;
• lo slogan o qualsiasi altra frase che accompagna il nome, generalmente riassume ciò che si fa o la trasformazione/beneficio che si offre al cliente tramite il prodotto/servizio;
• l’architettura dei nomi dei prodotti o servizi offerti;
• il tono di voce.
È giusto spendere qualche parola in più sul tono di voce, ovvero il modo in cui adeguiamo la voce in base al canale e al contesto. Ci permette di essere coerenti in particolare attraverso i tratti stilistici utilizzati nello scritto (sul blog, nei testi del sito web, dei post, nella pagina 404, ecc.).
Insomma, se sei una persona ironica e irriverente nella vita, non ti sforzerai di usare un tono di voce serioso e pacato perché il risultato sarebbe pessimo, credimi.
La scelta delle parole è altrettanto importante, ma spesso svalutata.
E le stesse regole valgono per le aziende.
Hai presente quando l’ennesima azienda scrive di sé “siamo un team giovane e dinamico”?
Ecco, non funziona!
Queste non sono certo le parole giuste per differenziarsi, ma per omologarsi agli altri.
Continuando l’esempio, Veronica utilizzerà parole in grado di esprimere la sua personalità appassionata ed energica che la contraddistingue. Opterà per un tono di voce colloquiale ed empatico da adeguare sia ai testi del sito web, ai post dei social, che ai volantini per promuovere il suo laboratorio.
Step 4 - Personal Branding: conoscere il target
Il quarto passo consiste in un’analisi del mercato concentrandosi sia sui competitor per potersi differenziare, sia nel capire qual è il proprio target di riferimento, cioè quella porzione di potenziali clienti a cui è destinato quello che sai fare meglio.
Per svolgere un buon lavoro, è fondamentale definire il profilo della Buyer Persona, magari con l'aiuto di Make my Persona.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l'ascolto del target per intercettarne le necessità, le perplessità, le paure, i desideri, gli interessi. Anche qui, il consiglio è di affidarsi solo a esperti che sappiano fare realmente un’analisi di mercato, poiché si tratta di una fase molto delicata e determinante per tutta la costruzione del Personal Brand, e non solo.
Tuttavia, sarebbe un errore pensare al target solamente come persone potenzialmente interessate a quel che offri. È molto di più: è la community legata a te da un senso di apparenza dovuto alla condivisione di valori, esperienze di vita, ambizioni, interessi o stessi contesti sociali.
Tornando all’esempio: Veronica conosce bene il suo target, composto da persone celiache, dai loro amici/parenti che con loro vogliono condividere una dolce pausa. Ciò che offre Veronica soddisfa il bisogno di chi desidera fare colazione fuori casa e godere della buona compagnia.
Step 5 - Personal Branding: il posizionamento
Dopo aver analizzato te stesso e il mercato, è giunto il momento di fare chiarezza su quale sia il tuo posizionamento.
Ma cos’è il posizionamento?
Nel linguaggio del marketing, il posizionamento indica il modo in cui un prodotto trova collocazione nella mente del potenziale consumatore (Fonte: Treccani).
Questo dipende dall’elemento differenziante (o una serie di elementi).
Allora ti starai chiedendo, come faccio a capire qual è il mio posizionamento?
È semplice: trovando la tua brand positioning - o posizione del brand.
Personal branding e brand positioning
Troverai la tua ragione d’esistere sul mercato grazie al punto d’incontro tra ciò che di meglio puoi offrire al tuo target e ciò di cui il tuo target ha bisogno. Lì, proprio nel punto di intersezione, c’è la tua brand position.
Step 6 - Personal Branding: pianificare la comunicazione
Hai compiuto tutti gli step precedenti?
Benissimo!
Il passo successivo sarà pianificare la tua comunicazione.
È il momento di mettere in moto la macchina, utilizzando tutti quegli elementi visivi e verbali adatti a comunicare meglio i tuoi valori:
• attua una strategia per rafforzare la tua presenza online (per esempio sfruttando il tuo sito, il blog e attivando dei profili social);
• realizza contenuti di valore per il tuo target;
• comunica con costanza.
Su quali social presenziare per fare Personal Branding?
Primo fra tutti LinkedIn, ovviamente!
Mi raccomando, non attivare profili su qualunque social, perché esserci senza pubblicare è controproducente. Perciò, scegli in maniera ponderata, in base al tempo, alla voglia, ecc., o affidati a un social media manager per valutare quali canali di comunicazione saranno più adatti per raggiungere il tuo target e i tuoi obiettivi.
Personal Branding: i vantaggi
In conclusione, i vantaggi e le opportunità che un professionista trae dal differenziarsi ed emergere dalla massa facendo Personal Branding sono:
❖ Raggiungere maggiore consapevolezza di chi si è, quindi comunicarsi con più facilità e differenziarsi dai competitor.
❖ Fare una comunicazione integrata e risultare più coerenti.
❖ Aumentare l’autorevolezza nel proprio settore, dunque essere identificati come persone competenti e affidabili.
❖ Creare un network e instaurare relazioni su cui costruire collaborazioni lavorative solide.
❖ Incrementare le probabilità di raggiungere gli obiettivi professionali.
❖ Controllare più facilmente la propria carriera.
❖ Ottenere il benessere economico e professionale.
Ora che conosci tutti gli step da percorrere e i vantaggi che potresti ottenere, puoi iniziare il tuo viaggio, dandoti l’opportunità di costruire il tuo Personal Brand unico, autentico e riconoscibile!
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